mercoledì 11 aprile 2012

The eternal sunshine of the spotless mind, I


Tempo di grano e polvere
Del sole bambino
Del fiore, della rondine
“ciao”…
Così, semplice
Tu dietro di me
E poi buio e poltrone
E due mani vicine
Poi vennero i passi nella notte
E due notti che s’uniscono
Poi gli sguardi
Ed i sogni
 io li serravo,
 e tu li serravi
Te uscivi, io entravo
Te mi entravi, e io non ne sono più uscito.
La felicità è folle
È bugiarda
È candida, è bella
Ed io speravo.
Ci baciammo, in un giorno come tanti
Senza preavviso.
Cos’eri …!
Il mio cuore in ogni angolo del corpo tuo
Mentre la luna si nascondeva
Perdevo la mia notte,
ci perdevamo, stretti per mano
e nel buio dell’eclissi
niente m’avrebbe separato dalle tue labbra
Te, tanto bella da commuoversi
Tanto che il mondo stendeva un velo dorato
Tanto che il tempo apparecchiava la scena
Su quelle sante carezze
E nulla era lasciato al caso.
In un lampo eri mia, mia e non della notte
Mia e non del giorno
Mia e non dell’estate
Mia e non del grano
Mia e non d’un libro di filosofia
mia e d’una camicia bianca
mia e lontana dal sogno, lontanissima dal reale
mia e col sorriso sulle mani
mia e col paradiso tra le risa
mia e con Dio tra gli occhi socchiusi
mia e liquida
mia e deliziosa
… fantastica.
Col corpo tenero e caldo,
un chicco di caffè e uno sguardo infinito.
Ed io … sciolto e pazzo.
… Decisamente amore …

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