Dietro di me c'è un bivio
e una strada già scelta
dietro di me c'è un sapore
che neanche il pane lava via
dentro di me c'è un cuore che pompa
e che una su tre si stringe fino a diventare un piccolo uomo.
La notte si lascia bucare dalla luna e le stelle,
sopra di me
tramonti in bianco e nero
e musiche latine.
e io da quaggiù, minuscolo.
Mentre guardo ventenni sedotti dal tempo che manca
rincorrono l'ombra della noia
e l'afferrano. Incredibile.
Mentre guardo le piazze piene di crisi
mentre guardo questa casa inetta
mentre leggo i fiumi che scorrono
mentre sento le ambulanze pisciarsi addosso dalle risate
cammino
cieco e sordo.
Sono forse ancora grato ai ricordi
e li odio con tutto me stesso.
Allora ricomincio da domani,
e per ora mi lecco il pus
nello stomaco
nei reni
nel cancro ai polmoni che tutti mi augurano.
Allora raccolgo le sensazioni e ci faccio un museo a tinte nere
Quindi è questo il superamento?
ditemi.
Il mio corpo è un armadio
qua e là i tarli mi consumano la carne
qualche bastardo guarda attraverso
qualche luce rossa in tempesta
s'innamora
dell'assoluta imperfezione del mio mettere ordine.
io mi lascio innamorare
mentre perdo liquidi preziosi
che non posso più donare al mare del sud
e che il mare del sud ha riportato a riva.
gonfia impetuosa marea
alla fine mi hai preso
m'hai mangiato gli occhi.
Sicché il mio verde cristallino s'è perso in troppe lacrime
ad allevare rose morenti
e crisantemi rigogliosi
che crescono sotto di me
e si muovono
come mani che graffiano
urlando cifre e debiti
lanciandomi sassi di porpora
puntando gli indici.
Ho provato a spezzarli
ma per ogni dito mozzato cresce un'altra mano più inquietante.
Si sgonfiano le sacche mentre respiro
come vecchie cornamuse
apro la bocca e suono
ben sapendo di stonare col giardino di Luglio
e col vento rosso che dentro piange
perché ha troppa forza di amare.
Io sono qui, intorno a me
col meglio della mia anima gettato nell'aria putrida di un mondo di merda
e aspetto qualcuno che mi sogni ancora per intero.
Tornare al bivio.