Vento rosso
sotto un cielo vergine.
Vento che calma i miei silenzi
Vento che genera.
Aria che sputa via la cenere.
Aria che vibra. Aria che accarezza i denti.
Ridiamo.
Vento che genera polvere, che spazza la polvere,
vento che ruba le maschere.
Scirocco di sangue, sangue negli occhi
e brezza che asciuga.
Vita che soffia, adesso che brucia
e domani di cenere,
proprio mentre ieri era l'altro. Ora, proprio
l'altroieri resta in catene.
In catene come i ricordi in un fiocco di neve
ch'ora si posa s'un vecchio tramonto d'inverno
cullato dal vento.
Cullato.
Cullato.
Cullato.
Dentro. Vento freddo oltre il verde.
Ancora dentro, macerie
svegliate dal vento,
forse fuori le mura
con la brezza dell'alba.
Vanto della natura
Vento fosco senza intemperie
soffia ancora e ancora e ancora,
soffiaci via,
e fiducia mia fatti dimora del vento.
Folata di buono e odor di pensiero
ad ogni respiro,
la mia anima applaude la tua
in attesa di un caldo
folle
totale
amplesso nel vento.
In silenzio.
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