martedì 20 marzo 2012

A mio nonno. 9-11-2011


Sapere della vita
È un attimo che affiora
E che troppo veloce se ne va
Il mondo ci divora
Si lecca una ferita
E noi siamo i batteri, il pus
Il sangue, la carne, l’osso che sporge
Le urla, i pianti
Il taglio.
Esistere a lungo
È un dono, e una minaccia.
Minacciato per 88 anni
All’ottantanovesimo sei più vivo
Dentro di me.
E non mi guardo indietro per trovarti
No …
Io vedo la tua mano nella mia,
alla mia sinistra
alzo gli occhi
e quello scoperto dal cappuccio
si riempie del tuo sorriso infinito.
In fondo
Io sono ancora quel bambino
Che prendevi a scuola,
e te sei ancora mio nonno,
dopo che la vita ha smesso di minacciare
E s’è ripresa il dono.
Sempre …


- A mio nonno. 
09-11-2011

2 commenti:

  1. Il quasi 'gore' dei primi versi viene equilibrato dalla tenerezza degli ultimi...bravo! E' un'altalena perfetta! (P.S. Forse il 'tu' al posto del 'te'... per evitare l'inflessione dialettale da cui l'intera poesia è completamente sgombra!)

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