Sapere della vita
È un attimo che affiora
E che troppo veloce se ne va
Il mondo ci divora
Si lecca una ferita
E noi siamo i batteri, il pus
Il sangue, la carne, l’osso che sporge
Le urla, i pianti
Il taglio.
Esistere a lungo
È un dono, e una minaccia.
Minacciato per 88 anni
All’ottantanovesimo sei più vivo
Dentro di me.
E non mi guardo indietro per trovarti
No …
Io vedo la tua mano nella mia,
alla mia sinistra
alzo gli occhi
e quello scoperto dal cappuccio
si riempie del tuo sorriso infinito.
In fondo
Io sono ancora quel bambino
Che prendevi a scuola,
e te sei ancora mio nonno,
dopo che la vita ha smesso di minacciare
E s’è ripresa il dono.
Sempre …
- A mio nonno.
09-11-2011
Il quasi 'gore' dei primi versi viene equilibrato dalla tenerezza degli ultimi...bravo! E' un'altalena perfetta! (P.S. Forse il 'tu' al posto del 'te'... per evitare l'inflessione dialettale da cui l'intera poesia è completamente sgombra!)
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