venerdì 23 agosto 2013

Diario di bordo. Giro in piazza. Giorno 9'123. Pomeriggio. Estate.

Com'è venuto il caffè?

Ottimo.

Ti senti abbastanza sveglio?

Per cosa?

… Per la prima sigaretta.

Certo.

E allora forza, fuma ed esci.



La strada di giorno ha mille odori, direi quasi che puzza. Magari non sono abituato.  Magari è la gente.

Passa dal tabaccaio.

Ok.

Fatti un giro.

Ok.

Due tipi giocano a scacchi sulla prima panchina all’ombra. Anche quest’inverno penso che si troveranno la prima panchina all'ombra. Gente disoccupata, sui cinquanta.

Si sforzano d’ingannare le preoccupazioni.

Si sforzano di crearsi una mezza felicità.

E quando sono tranquilli? Quando lavorano?

Rimpiangono la scacchiera, il compagno di gioco, la panchina, l’ombra.

L’ombra … Tale e quale alle persone.

Perché?

Perché di giorno è ombra, di notte è una metafora.

Questa te la potevi risparmiare.

Se la poteva risparmiare chi me l’ha dettata.



La piazza s’inclina leggermente verso sinistra, in basso. E se non ci stai attento finisci dentro quei baretti del cazzo a leggere il Corriere dello sport.

Meno male che non abbiamo le rotelle come i carrelli della spesa.

Eh, meno male.

Però, anche lì, ingannano qualcosa.

Dici?

Dico la solitudine. Sono convinto.

E allora perché escono di mattina? Voglio dire, noi due non siamo geni però glielo mettiamo in culo alla solitudine tutte le notti. E quando la mattina esce di casa col passo di chi l'ha preso lì, noi andiamo in coma e ci svegliamo alle tre.

Si vede che loro non hanno ancora trovato il modo d’ingannare la stupidità.

Quanto sei figo.

Ammazza.



E poi vai alla fine della piazza e speri nell'epifania. Perché è un po’ tutta una discesa verso qualcosa. Tra due file di alberi, una lingua di placida ombra. Macchine qua e là, macchine all'orizzonte …

… e la caserma delle guardie.

La caserma delle guardie. Magari ci troviamo qualche spacciatore.

(Nessuna epifania, alla fine. )

(Già.) Però pensaci: perché uno dovrebbe fare lo spacciatore, o il ladro, o il rapinatore, o lo stupratore?

Perché è un pezzo di merda abbastanza sveglio da volere una vita interessante.

Ho capito,  ma tutti sono in qualche modo dei pezzi di merda …

Mmh.

… e alla fine c’è sempre qualcuno che fa il carabiniere …

Non tutti sono svegli.

E noi siamo svegli secondo te?

Dalle 3 e mezza del pomeriggio sì, non ci manca niente.

… i soldi.

E che ci fai?

Ti ci compri qualcosa che ti piace nel tempo libero. Tipo camminare lungo la passeggiata di Montec.i in un pomeriggio di fine estate.

Ma perché, ci è costato qualcosa?

4 euro e 50 di tabacco. E 80 centesimi di cartine.

Soldi spesi bene.

Soldi spesi benissimo.

Non vedo l’ora che se ne vada l’ombra e che arrivi la metafora.

Stasera …

Anche stasera ci meritiamo una birra. Ci costerà qualcosa anche quella, ricordati.

Sì.



Oh, ecco lo stronzo!

Eccolo!

L’ho riconosciuto dal passo inutile .

Eheh …


Bella Sa’!

Bella Sa’!

Bella Ma’!

Allora?

Niente. Faccio un giro e sento che aria tira.

Che aria tira?

Puzza. Che dice la gente?

Gioca, inganna, si annoia, ruba, stupra, spaccia e va in giro vestita da guardia.

Vabbè, tanto stasera se ne stanno a casa tutti o quasi tutti a fare le metafore.

Sì, tranne le guardie che fanno da ossimori.

Ci chiudiamo da te stasera?

Ok.

Almeno lì siamo liberi di fare cose intelligenti.

Mi raccomando, porta l’erba, sennò non ci vengono le metafore.

Tranquillo.



Per la serie:
Quando l'esistenza è una brutta prosa, l'unica salvezza è  fare brutta poesia.


3 commenti:

  1. Ma non è brutta poesia, che dici! E' poesia-prosa, sempre undergorund, sempre cittadina, sempre pungente, sempre carica del grigio malumore delle nuvole di smog e dell'odore della benzina!
    L'importante è filtrare attraverso i versi le storture dell'esistenza... che poi, a rimanere forse rimangono, ma dopo ti senti sicuramente più scarico! Ciao Mik, io tifo per te!

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  2. Guarda, più che altro è un dialogo, e in ogni rigo i personaggi si sforzano di dire qualcosa di "poetico", come se fossero convinti di sparare pepite dalla bocca. Ecco perché ognuno si sente una metafora e una poesia, superiore a tutti e superiore alla quotidianità.
    Abbastanza patetico. Appena si è espresso il proposito di rimandare la vita alla sera, in fondo si è fatta sera per tutti e tutto muore lì. Alla fine la giornata non l'ha afferrata nessuno e scivola via. L'unico sforzo che ho dovuto fare è stato di provare a rendere la lettura, "il tempo", sufficientemente scorrevole. Arrivi in fondo e non te ne devi accorgere.
    Bruttura è tutto. L'ultima frase è sì autocritica, ma anche un pò amara in generale.

    Eheh! Se la cantamo e se la sonamo ...

    Grazie Agnola!

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  3. Sìsì, ma l'avevo capito che era un dialogo! :)
    Meglio pochi ma buoni!
    ;)

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